venerdì 14 novembre 2008

Un mese fa...

Amici,

oggi è esattamente un mese da quando mia mamma (la ragazza con le margherite tra i capelli) non c'è più.

In questo mese credo di non aver ancora metabolizzato niente...mi sento strano...ho sempre l'impressione di vivere un lungo incubo...

Premetto che non vivo a casa dei miei genitori, che è in Veneto, io vivo in Toscana, ormai da quasi cinque anni.

Telefonavo quasi tutti i giorni a casa, ed era lei che rispondeva, sempre, anche quando non stava più molto bene, si faceva mettere il cordless sul cuscino, perchè voleva rispondere, sapeva che dovevo chiamare...

Ed ora, quando chiamo, non sento più la sua voce...è qui, forse, che l'incubo finisce e piombo nella realtà...NON C'E' PIU'!

Ho anche un grande rimorso che credo di non poter mai risolvere. Dopo l'intervento che subì ad agosto a noi familiari fu detto che l'intervento non era riuscito, ma non fu detto niente a lei.

A questo punto, abbiamo deciso di non dirle nulla, se non il fatto che avrebbe dovuto sottoporsi a dei cicli di chemio per "ripulire" i residui dell'intervento.

Lei iniziò la convalescenza con un senso positivo, si sentiva un pò sollevata e fiduciosa, addirittura cominciò a fare dei progetti per la prossima estate.

Non sapeva che la malattia la stava già "distruggendo" internamente...e sinceramente, non lo credevo nemmeno io.

Il giorno in cui morì, il 14 ottobre scorso, io stavo con lei, la portammo all'ospedale perchè avrebbe dovuto fare il secondo ciclo di chemio. Lì si sentiva curata, c'era la sua dottoressa che le dava una certa forza, sentiva che sarebbe andato tutto bene. Ma non fu così. Si sentì male poco dopo il suo arrivo in ospedale, e fu subito grave.

Non so se avesse capito la gravità della situazione...ma io rimarrò sempre con il rimorso di non essere stato sincero con lei il giorno in cui uscì dalla sala operatoria. Anche quel giorno stavo con lei, era in rianimazione e entrai a visitarla...fu un attimo, il suo sorriso era positivo e felice perchè era lì...io scoppiai a piangere perchè i medici mi avevano detto tutto. Lei capì, da me, che c'era qualcosa che non andava, ma poi abbiamo fatto e detto di tutto per non farle capire la gravità della situazione.

Ed io, da quel momento, non le ho mai detto nulla della sua malattia...

E' da un mese che non c'è ed è un mese che non riesco a sognarla. Non vorrei fosse "arrabbiata" con me...

Vorrei che sapesse che è stato per il suo bene che non le abbiamo detto nulla...volevamo che passasse gli ultimi giorni in "serenità", con i suoi progetti e speranze....ma abbiamo fatto bene?
Non lo so e non lo saprò mai!
Sceicco Bianco