venerdì 17 ottobre 2008

La ragazza con le margherite tra i capelli

Cari Amici,
Vi voglio raccontare una storia, quella di una ragazza che il giorno del suo matrimonio indossava, tra i suoi capelli neri e ricci, una cuffia fatta di margherite bianche...era bellissima! Erano gli anni 60...ed aveva 27 anni.

Questa ragazza si chiamava Gabriella e tutta la sua vita è stata come quella di una margherita.

Le margherite sono fiori unici, perfetti nella loro semplicità , sono i primi fiori che impariamo a disegnare, ma sono anche molto delicati e spiccano subito agli occhi quando li vediamo...sono il simbolo dell'amore che c'è o non c'è...ci fanno venire in mente la libertà, l'onestà, l'umiltà...tutte cose che erano anche dentro il cuore di Gabriella, la ragazza di campagna...come le margherite.

Gabriella faceva la parrucchiera, un lavoro che adorava...aveva dedicato i migliori anni della sua vita, a questo lavoro, rendere belle le donne la gratificava, la faceva sentire "importante" per le sue clienti, che l'adoravano...

Poi sono arrivati i figli e lì, ha cominciato a dividersi tra loro ed il suo lavoro...tra il suo negozio pieno di profumi, e la sua casa piena di strilli e pannolini...alla fine, però, ha scelto i figli!

Ha dato tutto a loro, anche se non in maniera urlata...ma era la sua vita a non volere e pretendere urli, semmai preferiva i sospiri, un pianto fatto di nascosto, una preghiera fatta di notte...questa era la sua vita!

Una vita un pò in penombra, la sua, ma vissuta fino in fondo, credo. Un marito, due figli, una casa in centro del paese, quel paese che l'aveva vista nascere, crescere e realizzarsi come parrucchiera, come moglie, come madre.

SEMPLICE E VERA, credo sia stato il suo motto...

Ora Grabriella non c'è più, un tumore l'ha rubata alla sua vita, in soli due mesi...si è spenta il 14 ottobre.

Ah, dimenticavo, Gabriella era mia mamma...la mia vita, il mio amore più grande...

Non ho avuto nemmeno il tempo di dirle tutto quello che provavo per lei ed un sacco di altre cose, ne avevo troppe da dire...

Il nostro è stato un rapporto come tanti, credo, molte cose dette e non dette, sussurrate e sospirate...ma, credo, in cuor mio, percepite e comprese...bastava uno sguardo, e lei capiva...come tutte le mamme!

Eppoi arriva la malattia che non ti lascia nemmeno il tempo per fare delle considerazioni per capire ..."Cosa potrebbe succedere se...." e ti ripeti continuamente "No, non succederà mai...! E' la mamma!"...ma la malattia non guarda in faccia nessuno...e quando sbatti il muso contro la realtà...è tardi! Mamma ha il respiratore, l'ossigeno la tiene in vita, questa vita che tanto le ha dato e tanto le ha tolto, il pre-coma la mantiene legata a noi con un flebile respiro.

E' lì che capisci che vivere è qualcosa di strano...non sai spiegarti più nulla, perdi completamente il contatto con la realtà...e poi realizzi, NON C'E' PIU'!

Allora arrivano subito i rimpianti, il non aver detto o fatto...ma non servono più a niente! Non la rivedrai più per dirle tutto in faccia, non potrai più ridere con lei, piangere con lei...sussurrarle ancora alcune cose di te o, semplicemente, non potrai più scambiarti ancora qualche sguardo...rivedere quegli occhi, che l'ultima volta che li hai visti erano sfigurati dalla malattia...

Lei adorava, in questi ultimi mesi, scrivere...appuntava frasi che le lasciavano delle emozioni...forse aveva bisogno di questo nei suoi ultimi giorni...non lo so, perchè non gliel'ho mai chiesto!

Così, ho deciso di far incidere una frase, sulla sua lapide...eccola:

"MUORE SOLO UN AMORE CHE SMETTE DI ESSERE SOGNATO"

Mi piaceva, mi ricordava la mamma, la sua vita...c'erano due parole fondamentali per lei, AMORE E SOGNARE...e poi, mi fermo, penso e mi accorgo che sono anche le parole che accompagnano la mia di vita...

Ora le margherite gliel'ho messe sopra la bara...erano belle e bianche come quelle del giorno del suo matrimonio.

Addio mamma! Mi mancherai....da morire!

Sceicco Bianco